SIENA – Ministra Anna Maria Bernini a Siena per l’inaugurazione dei nuovi laboratori del Santa Chiara lab dell’Università di Siena venerdì 21 febbraio.
Associazioni studentesche e coordinamento dei ricercatori precari di Siena hanno inscenato un funerale dell’università per protestare contro tagli del Governo.
La protesta, con tanto di bara finta con su scritto ‘Università Pubblica’, è stata realizzata in occasione dell’arrivo della ministra dell’Università e della Ricerca.
Al fianco di studenti e ricercatori anche una delegazione di lavoratori Beko che da mesi stanno protestando contro l’annunciata chiusura da parte della multinazionale turca.
Bernini: “Il Fondo di finanziamento ordinario è aumentato di 336 milioni, siamo a 9,4 miliardi, sono molto soddisfatta, è una promessa mantenuta; sono convinta che i rettori sono d’accordo con me che non ci sono tagli ma aumenti e che saranno al mio fianco e non al fianco di chi protesta. Le proteste sono legittime, poi bisogna vedere cosa dicono i numeri”.
I nuovi laboratori del Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, sviluppati al Polo Scientifico di San Miniato in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia, realizzati grazie ai finanziamenti MUR nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Pnrr.
Il taglio del nastro è stato effettuato da ministra Anna Maria Bernini, insieme al rettore dell’Ateneo senese, Roberto Di Pietra, al presidente del Santa Chiara Lab, Angelo Riccaboni, e al presidente di Agritech, Matteo Lorito. Al Santa Chiara Lab, il Centro dell’Università di Siena per le attività di innovazione interdisciplinare, sono stati presentati tutti i laboratori e il percorso di innovazione, trasferimento tecnologico e orientamento venutosi a creare, che, andando dal ‘FUori Suolo alla Tavola e Oltre’, verso le imprese e i territori, è stato denominato FUSTO. Le nuove attrezzature, fa il punti UniSi, completano il piano di investimenti finanziato a Siena dai programmi di ricerca e innovazione Agritech e Metrofood, promossi dal MUR nell’ambito del PNRR con circa 2,8 milioni di euro, sviluppato dal Santa Chiara Lab presso la propria struttura e il Polo Scientifico di San Miniato.
È stata così creata una piattaforma tecnologica e di competenze che, oltre a facilitare il dialogo tra mondo della ricerca e sistema delle imprese, è in grado di fornire servizi anche ad ambiti applicativi differenti, che spaziano dalle biotecnologie alla medicina e alle scienze hard quali le scienze dei materiali e l’optoelettronica.
Dopo il saluto del Rettore Di Pietra, alla presentazione sono intervenuti il presidente di Agritech, Lorito, la prorettrice vicaria e delegata al PNRR, Donata Medaglini, il professor Angelo Riccaboni, il presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Carlo Rossi, e la dottoressa Mania Spalding, imprenditrice dell’Azienda agricola Torre alle Tolfe. Le conclusioni sono state affidate alla ministra Anna Maria Bernini.
All’inaugurazione la sindaca Nicoletta Fabio, la presidente della Provincia di Siena Agnese Carletti, il deputato Francesco Michelotti
I laboratori appena inaugurati, che completano la dotazione strumentale già esistente al Dipartimento di Biotecnologie Chimiche e Fisiche, sono specializzati nell’identificazione e tracciabilità dell’origine e delle varietà specifiche dei prodotti in ambito agro-industriale e nel produrre packaging basato su scarti in grado di allungare la durata di conservazione degli alimenti. Costituiscono un sistema tecnologico di avanguardia, in quanto alcuni degli strumenti sono unici in Italia e se ne rilevano poche unità in Europa, come nel caso dello spettrometro di massa IRMS nella sua configurazione, nano TOF-SIMS.
Le attrezzature, spiega UniSi consentono analisi avanzate, basate su metodi genetici e chemiometrici e sulla statistica multivariata, ai fini di determinare l’origine geografica, la qualità, la sicurezza, l’autenticità, la sostenibilità e la varietà delle produzioni e dei prodotti agroalimentari. Le analisi svolte saranno pertanto utili ai ricercatori, alle aziende agroalimentari, alla grande distribuzione organizzata e, più in generale, all’intero sistema agroalimentare italiano, per valorizzare le produzioni nazionali, garantendo il loro legame con il territorio, per tranquillizzare i consumatori in merito alla qualità dei prodotti e per rafforzare la competitività e la redditività delle nostre aziende.
Bernini: “I Santa Chiara Lab sono un esempio eccellente di come intendiamo noi la ricerca: un percorso che non si interrompe mai e che prosegue con nuovi progetti, anche nuovi finanziamenti, per nuovi traguardi. Questi laboratori sono un’ambiziosa iniziativa di innovazione nell’Agritech e nell’Agrifood. Un progetto di grande rilevanza strategica per la capacità di offrire risposte ad alcune grandi sfide del nostro tempo, dal cambiamento climatico alla sicurezza alimentare. Mi piace pensare che in questi laboratori si realizza una ‘scienza dolce’, che sa prendere il meglio dal progresso tecnologico per tutelare il grande ecosistema di cui noi siamo parte integrante”.
Di Pietra: “Inaugurazione motivo di orgoglio per l’Università di Siena, perché testimonia la capacità del nostro Ateneo di attrarre risorse nell’ambito del PNRR, riuscendo a trasformarle in azioni concrete. Le nuove strutture contribuiranno nell’immediato a un salto di qualità della ricerca di Ateneo e resteranno a disposizione della nostra comunità anche dopo il termine del PNRR, supportando la formazione e le attività di ricerca delle ricercatrici e dei ricercatori di oggi e di domani”.
Medaglini: “Gli investimenti come quelli che vediamo concretizzarsi oggi rafforzano la capacità di ricerca dell’Ateneo in settori strategici e innovativi, valorizzando competenze e talenti per renderlo più competitivo a livello internazionale e attrattivo per studenti, ricercatori e partner industriali. Rappresentano, quindi, un’opportunità straordinaria, ma anche una sfida che richiede un impegno costante e risorse per garantire la sostenibilità delle infrastrutture e delle attività di ricerca finanziate, affinché il loro impatto si estenda ben oltre la durata dei progetti stessi, contribuendo alla crescita a lungo termine del nostro Ateneo”.
Riccaboni: “Siamo grati al MUR per aver potuto sviluppare, grazie alle risorse del Pnrr laboratori di assoluto rilievo. Grazie alla competenza dei ricercatori, alle connessioni create fra le diverse strutture e all’integrazione con soluzioni delle scienze sociali ed economiche abbiamo così potuto creare FUSTO, una piattaforma di eccellenza a livello europeo, a supporto delle imprese nel rispondere alle nuove richieste dei mercati, dei consumatori, delle banche e dei regolatori”.
CINZIA GORLA