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Francesca Albanese in scuole toscane, assessora Nardini contro ministro Valditara: “Ispezioni attacco ad autonomia scolastica”

Non si fermano le polemiche su incontri via webinar in scuole toscane in cui avrebbe parlato Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. Con interrogazione parlamentare del deputato toscano Amorese, FdI.
E la decisione dell’invio di ispettori in istituti scolastici in Toscana da parte del ministro Valditara.
A Valditara replica Alessandra Nardini, Pd, confermata assessora regionale istruzione nel Giani bis in Toscana: “Un fatto grave, un attacco all’autonomia scolastica, alla libertà di espressione e di dibattito su temi di attualità”.

Intanto il ministro Giuseppe Valditara dal palco di Atreju sabato 13 dicembre punta il dito: “Io temo che anche a leggere alcune reazioni di ieri, di qualche esponente dell’opposizione, ci sia ancora una mentalità totalitaria in alcuni esponenti della opposizione, perché quando mi si contesta il fatto che io voglia fare chiarezza se effettivamente Francesca Albanese, durante più lezioni curriculari, cioè obbligatorie, abbia veramente detto che questo governo è costituito da fascisti, complice di genocidio, e abbia veramente incitato a occupare le scuole, se mi si contesta la necessità di fare chiarezza su un punto dirimente per quanto riguarda la correttezza della formazione dei nostri giovani, vuol dire che non si ha maturità democratica. E il ministro non si lascia intimidire da nessuno, il ministro ha il dovere di far sì che la legge venga rispettata, la Costituzione venga rispettata, il pluralismo venga rispettato, e che nelle scuole non si faccia né propaganda né indottrinamento. Dopodiché, io non parto con alcun pregiudizio, accerteranno gli ispettori e vedranno se eventualmente si sono violate alcune regole e se c’è una responsabilità degli organi scolastici”.

Mentre da Flc Cgil Toscana col segretario generale Pasquale Cuomo arriva “solidarietà alle docenti e ai docenti del liceo Dini di Pisa, dell’Istituto Comprensivo Massa 6 di Massa e del Liceo Montale di Pontedera che, in questi giorni, sono sotto attacco mediatico a causa di una canea reazionaria scatenata dalla maggioranza di governo e dal ministro dell’istruzione”.

Alessandra Nardini via social: “Il ministro Valditara ha annunciato ispezioni ministeriali per le scuole toscane dove alcune classi hanno partecipato ad un webinar con la relatrice ONU Francesca Albanese. Un fatto grave, un attacco all’autonomia scolastica, alla libertà di espressione e di dibattito su temi di attualità.

Le scuole in questione sono il Liceo Montale di Pontedera, il Liceo Dini di Pisa e la scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Massa 6 di Massa.
È in corso un vero e proprio attacco alle scuole coinvolte, alle e ai loro docenti, persino alle studentesse e agli studenti trattati come fossero incapaci di comprendere e di sviluppare senso critico, su cui non posso tacere.
Prima di tutto occorre dire – come benissimo ha fatto il Comitato docenti Liceo Eugenio Montale – che in queste ore esponenti della destra toscana stanno raccontando delle falsità, distorcendo strumentalmente la realtà dei fatti.
Non si può far passare la narrazione che nelle scuole toscane si faccia “propaganda politica volta all’indottrinamento dei giovani grazie all’autonomia scolastica”, come afferma l’onorevole della Lega Ziello, né che “la scuola sia il campo di addestramento ideologico di pochi professori politicizzati” come sostenuto dal consigliere comunale pontederese di Fratelli d’Italia Matteo Bagnoli che addirittura, non pago di aver commissionato un’interrogazione parlamentare all’onorevole Amorese, annuncia anche un’interrogazione in Provincia per avviare gli accertamenti disciplinari sui docenti coinvolti e una visita al Liceo per esercitare fino in fondo il suo ruolo, di vigilanza istituzionale”.
Prosegue Nardini: “Rifiuto la strumentalizzazione politica che la destra vuole fare rispetto alle parole pronunciate dalla relatrice Albanese sull’irruzione alla sede centrale de La Stampa. Per quanto mi riguarda quelle parole erano e restano sbagliate, ma è chiarissimo che Francesca Albanese sia stata invitata a partecipare all’iniziativa che ha coinvolto le scuole toscane nell’ambito di attività di educazione alla cittadinanza globale ricomprese nel curriculo di educazione civica, per il suo ruolo di relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.
Francesca Albanese ha il merito di aver portato alla luce quanto è accaduto e sta continuando ad accadere a Gaza e in Cisgiordania, evidentemente ciò che la destra non vuole venga raccontato”.
Quindi Nardini: “Il peggior ministro dell’Istruzione che questo Paese abbia avuto non perde occasione per dimostrarsi tale e per mostrare tutta l’insofferenza della destra alle voci non conformi al loro pensiero. Al di là di quanto si possa condividere delle posizioni politiche di Albanese, la relatrice è un’ospite qualificata per parlare del genocidio del popolo palestinese e le scuole hanno il dovere formativo di offrire alle studentesse e agli studenti voci capaci di stimolare pensiero critico. Quando Valditara e la destra parlano di indottrinamento, insultano l’intelligenza delle ragazze e dei ragazzi, che sono capacissimi di ascoltare e farsi opinioni proprie. Ormai siamo al livello di controllo dello Stato sul libero confronto di idee e sull’autonomia degli istituti scolastici, una roba da regimi totalitari del Novecento che ci deve preoccupare moltissimo.
È esattamente il contrario: è la destra, con il ministro Valditara, che vuole usare la scuola come terreno di propaganda ideologica. Lo sta facendo avversando i percorsi di educazione sessuo-affettiva, i percorsi di educazione alla parità e alle differenze, con le linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica e con le nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo.
Infine ho una domanda e una richiesta per il ministro e per gli altri esponenti di destra che hanno deciso di cavalcare questa vicenda: quando parlano di pluralismo e di contraddittorio, cosa intendono esattamente? Perché se siamo d’accordo sul fatto che il popolo palestinese stia subendo un’ingiustizia, un massacro, di quale contraddittorio c’è bisogno? Viene quindi da chiedersi se non sia esattamente questo il problema: la non condanna di quanto è accaduto e sta accadendo in Palestina”.
Conclude Nardini: “Infine lancio un appello ai rappresentanti istituzionali della destra in Toscana che in queste ore stanno impegnando tutte le loro energie in dichiarazioni pubbliche, presentazione di atti e quant’altro: mettano le stesse energie nell’aiutarci a scongiurare gli accorpamenti degli istituti scolastici voluti proprio dal ministero Valditara e nell’ottenere finanziamenti per l’edilizia scolastica a favore di Comuni e Province, tema su cui da mesi sollecitiamo una risposta con cifre e tempistiche certe da parte del Ministro.
La scuola italiana ha bisogno di investimenti, non certo di tagli e degli attacchi alla sua primaria funzione di formare cittadine e cittadini liberi e consapevoli che questa destra continua quotidianamente a sferrare”.

Flc Cgil Toscana: “Ancora una volta, l’attuale esecutivo cerca di limitare la libertà di insegnamento, di depotenziare l’autonomia scolastica, di censurare i laboratori di didattica inclusiva e aperta ai problemi contemporanei. Per fare questo, si adopera l’intimidazione del personale scolastico, le interrogazioni parlamentari ad hoc, l’intervento ministeriale con l’invio dell’ispettore, figura centralistica da Carlo Magno in poi, in uno scenario da lettura al contrario di Gogol.

Andando nel merito, la colpa degli insegnanti è quello di aver fatto partecipare alcune classi ad un webinar con Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. Ricordiamo che l’Italia è membro dell’Onu dal 1955 quando, dopo otto anni di attesa per averscatenato la Seconda guerra mondiale con Germania e Giappone, fu ammessa nel consesso internazionale che aveva il compito di promuovere la pace, la sicurezza e la cooperazione.

L’incontro con Francesca Albanese, che per il suo ruolo è evidentemente la persona più esperta dell’attuale situazione palestinese, ha coinvolto 194 scuole in Italia.

Riguardo alle regole, così prepotentemente evocate, gli incontri delle due scuole erano stati decisi dal Collegio docenti, nel rispetto della Costituzione e delle indicazioni nazionali del 2012, svolgendosi in ambiente democratico e con domande da parte degli studenti alla relatrice. D’altra parte, le docenti e i docenti del Liceo Montale hanno risposto con un comunicato alle critiche di esponenti di destra e sull’IC Massa 6 è già intervenuta la segretaria generale della Flc di Massa Carrara. Si sono espressi anche contro queste intimidazioni l’Assessora regionale all’istruzione e forze politiche e sindacali.

Quello che però noi intendiamo sottolineare è anche il contesto nel quale si muove questo feroce attacco governativo alla libertà e alla democrazia. Prima di tutto contro Francesca Albanese, che ha ben raccontato il genocidio che sta avvenendo a Gaza e che, insieme alla Global Sumud Flotilla, ha risvegliato le coscienze in Italia, attraversata da ampie manifestazioni e dagli scioperi di settembre-inizio ottobre.

La circolare ministeriale di ieri, 12 dicembre (n.6545), sembra scritta di proposito contro Francesca Albanese e, inoltre, averla emanata nell’anniversario della strage neofascista di Piazza Fontana appare evocativa, oltre che di cattivo gusto. Si intima infatti ai dirigenti scolastici, quando si organizzano attività su temi politici e sociali, di scegliere ospiti e relatori che possano garantire il confronto tra posizioni diverse e pluraliste al fine di consentire agli studenti di acquisire una conoscenza approfondita dei temi trattati e sviluppare il pensiero critico. Perciò, se si pianifica un seminario sullo stragismo in Italia, bisognerebbe invitare ad un confronto i parenti delle vittime e i terroristi, gli apparati deviati dello stato e gli iscritti ad alcune logge massoniche;come se le ragioni, gli obiettivi e le responsabilità degli uni e degli altri fossero pari”.

Quindi Flc Cgil Toscana: “Si tratta perciò di un tentativo di riscrivere la storia e di piegare l’attualità all’ideologia della maggioranza di governo cercando di instaurare un controllo gerarchico sulla scuola, l’università e tutti i luoghi di confronto, libertà e democrazia. Non ha caso, Hanna Arendt ha scritto che i partiti autoritari all’inizio usano la propaganda e, una volta al potere, utilizzano l’indottrinamento.

La Flc Cgil Toscana, oltre a difendere il personale delle due scuole sotto attacco, continuerà ad avere come bussola l’affermazione di Pietro Calamandrei: la scuola è un organo “costituzionale”. Ha la sua posizione, la sua importanza al centro di quel complesso di organi che formano la Costituzione e per questi motivi continueremo a lavorare per l’ampliamento della libertà di insegnamento della democrazia nelle istituzioni scolastiche”.

CINZIA GORLA

© Riproduzione riservata

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