SIENA – Bancarotta fraudolenta a Siena. Quasi due milioni di danno erariale.
La Guardia di Finanza di Siena ha eseguito un decreto di sequestro preventivo ‘diretto e per equivalente’ di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un importo complessivo di circa 300.000 euro emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Siena nei confronti di 2 imprenditori edili della provincia ed operanti in tutto il territorio nazionale, coinvolti a vario titolo in una vicenda giudiziaria risalente agli anni dal 2015 al 2020.
Dalla ricostruzione del passivo fallimentare, è stato rilevato un danno patrimoniale all’Erario di circa 1,9 milioni di euro derivante dal reiterato omesso versamento di imposte e contributi.
Le misure cautelari reali sono state eseguite dopo una complessa indagine, condotta dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Siena sotto l’egida della locale Procura della Repubblica, che ha permesso di disvelare un articolato sistema fraudolento nel settore delle costruzioni.
Come si legge in un comunica della GdF, un imprenditore operante nel campo edilizio, oltre a compensare Iva inesistente, per gli anni di imposta dal 2015 al 2017 ha emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti di un altro soggetto giuridico, operante nello stesso settore, per poi adottare una serie di condotte tese a diminuire il patrimonio della società fallita in danno dei creditori e del fisco.
Culminate, in vista del fallimento, con la cessione delle quote societarie ad un prestanome.
Contestati agli indagati a vario titolo i reati di bancarotta fraudolenta documentale, per aver sottratto i libri e le scritture contabili societarie; bancarotta fraudolenta patrimoniale, per aver distratto, anche in maniera preferenziale, dal patrimonio societario circa 700.000 euro; emissione ed uso di fatture per operazioni inesistenti per un importo complessivo di 122.000 euro; indebita compensazione (per Iva inesistente) per gli anni di imposta dal 2015 al 2017 per circa 270.000 euro.