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Donald Trump si prepara al vertice Nato dell’Aja, nei Paesi Bassi. Sul tavolo, l’aumento delle spese militari invocato dal presidente degli Stati Uniti. “Sono diretto al vertice della Nato che, nel peggiore dei casi, sarà molto più calmo di quello che ho dovuto affrontare con Israele e Iran. Non vedo l’ora di vedere tutti i miei buoni amici europei e gli altri. Si spera che potremo concludere molto”, scrive Trump sul social Truth durante il volo Ad allietare il viaggio, il messaggio inviato dal Segretario Generale della Nato Mark Rutte. Il messaggio (Leggi l’originale) contiene un’ampia lode al leader americano per la pace ottenuta in Iran e per aver convinto gli europei membri Nato ad aumentare le spese per la Difesa al 5%. “Congratulazioni e grazie per la tua azione decisiva in Iran, è stata davvero straordinaria e nessun altro avrebbe osato farlo. Ora siamo tutti più al sicuro. Stai volando verso un altro grande successo all’Aia questa sera. Non è stato facile, ma li abbiamo convinti tutti a firmare per il 5%! Donald, ci hai portati a un momento davvero, davvero importante per l’America, per l’Europa e per il mondo. Riuscirai in qualcosa che nessun presidente americano è riuscito a ottenere in decenni. L’Europa pagherà in grande misura, come è giusto che sia, e sarà una tua vittoria”, si legge nel messaggio. I 32 capi di Stato e di governo della Nato si riuniscono oggi e domani all’Aja per un summit in cui gli alleati tenteranno di placare Trump, promettendo di arrivare a spendere per la difesa somme pari al 5% dei rispettivi Pil entro, probabilmente, il 2035. Anche se spalmato su un decennio, per evitare che l’aumento della spesa non abbia altro esito che un rincaro degli armamenti, si tratta di uno sforzo di bilancio colossale: per l’Italia, che è ancora sotto il 2% del Pil (circa all’1,5% secondo la Commissione Europea), sono decine di miliardi di euro in più di spese militari, a carico di un bilancio statale già gravato da un debito superiore al 130% del Pil. Tutti gli alleati avrebbero dovuto arrivare al 2% entro il 2024, come promesso nel 2014 in Galles, ma non tutti l’hanno fatto. Italia e Spagna sono ancora indietro e sono tra i più recalcitranti, per ovvi motivi: aumentare la spesa per la difesa comporterà con ogni probabilità tagli ad altre voci del bilancio, che potrebbero risultare altamente impopolari. Madrid ha annunciato ieri, per bocca del suo ministro degli Esteri José Manuel Albares Bueno, di aver raggiunto un accordo con la Nato per il quale verrebbe esentata dall’obbligo di spendere il 5% del Pil, ma avrebbe un obiettivo calcolato in termini di capacità militari da fornire. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump e il vertice Nato, il messaggio di Rutte: “Tutti firmano per aumento spese”
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