(Adnkronos) – “Nessuno dovrebbe sorprendersi del fatto che il presidente Trump abbia intensificato il suo assalto alla stampa”. Clifton Leaf, ex direttore di Fortune, ora professore associato alla Graduate School of Journalism della Columbia University, parla con l’Adnkronos del rapporto sempre più complesso fra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, la Casa Bianca, e le testate giornalistiche americane. Leaf ha guidato Fortune dal 2017 al 2021, raccontando interamente il primo mandato del tycoon alla Casa Bianca. Il celebre magazine americano in quegli anni ha puntualmente misurato e denunciato gli eccessi del trumpismo, soprattutto in campo economico, firmando cover che sono rimaste nella storia del giornalismo. “Come candidato alla presidenza e durante il suo primo mandato, Trump si è scagliato regolarmente contro i giornalisti e ha incoraggiato i suoi sostenitori ad attaccare i media che coprivano i suoi comizi, e ha pagato poco prezzo per questo tra gli elettori”, ricorda Clifton Leaf. Quindi, prosegue nel suo ragionamento, quella che stiamo vedendo oggi “è una progressione naturale, che lo porta a spingere quell’assalto ancora più in là: ad esempio,
bandendo l’Associated Press dallo Studio Ovale
, avviando indagini sui notiziari tramite la FCC e togliendo gli uffici stampa al Pentagono”. L’ex direttore di Fortune va però oltre. Ne suoi nuovi panni, quelli di professore di giornalismo alla Columbia University, si preoccupa soprattutto di quello che la stampa può e deve fare di fronte all’ostilità di Trump. In quello che sta avvenendo, dice, “possono esserci vantaggi e svantaggi (in inglese l’espressione che usa è ‘mixed blessing’): per troppo tempo, penso, la stampa ha puntato troppo su un giornalismo da accredito (‘access journalism’). Perdere parte di quell’accesso ai funzionari dell’amministrazione, che, sempre più, non fanno altro che ripetere a pappagallo gli argomenti e la retorica del MAGA, spingerà, si spera, i giornalisti ad approfondire, a scavare più in profondità”. Clifton Leaf chiude con una pillola che vale una lezione di giornalismo. “Può essere divertente per i giornalisti essere sull’Air Force One o avere un posto in prima fila nella sala stampa della Casa Bianca, ma non è lì che si svolge la storia”. (Di Fabio Insenga) —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump censura la stampa? Clifton Leaf: “Ora i giornalisti devono scavare ancora di più”
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