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lunedì 16 Giugno 2025
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G7, incognita Trump a vertice Canada: Iran-Israele e Ucraina al centro dei lavori

(Adnkronos) –
E’ il fattore “Donald” la grande incognita del G7 canadese, che prende il via a Kananaskis, a circa 90 chilometri da Calgary, tra le Montagne Rocciose dell’Alberta. L’ultima volta che il summit si tenne da queste parti – era il 2018 – le cose non andarono lisce: il vulcanico tycoon definì l’allora premier canadese Justin Trudeau “disonesto” e ritirò la firma degli Stati Uniti dal comunicato finale. Ora a fare gli onori di casa c’è Mark Carney, nuovo primo ministro e volto di un Canada che Trump vorrebbe “annettere” come 51esimo Stato. “Non siamo in vendita”, ha replicato secco il capo del governo di Ottawa. Domani i due si confronteranno in un bilaterale, fa sapere l’ufficio del premier canadese. L’edizione 2025 del G7 arriva in un contesto geopolitico ad altissima tensione: dall’escalation tra Israele e Iran, che inevitabilmente occuperà uno spazio centrale nei lavori, alla minaccia di nuovi dazi, che continua a pesare sulle economie globali. 
E anche stavolta Trump ha spiazzato tutti, proponendo addirittura un ruolo di mediazione per Vladimir Putin nella crisi mediorientale. Grande attenzione anche alle mosse della premier Giorgia Meloni, la prima leader ad arrivare sabato in Canada, accompagnata dalla figlia Ginevra e accolta all’aeroporto di Calgary da una delegazione di rappresentanti delle comunità indigene – uno di loro indossava un tradizionale copricapo di piume d’aquila.  Il programma di Meloni prevede in apertura il bilaterale con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e, a seguire, con il primo ministro britannico Keir Starmer. La premier avrà contatti anche con altri leader, tra cui lo stesso Trump (non è ancora confermato un bilaterale ufficiale) e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che parteciperà a una sessione dedicata al sostegno a Kiev, insieme al nuovo segretario generale della Nato, Mark Rutte. Gli incontri di Meloni toccheranno, ovviamente, anche il dossier Medio Oriente, con l’obiettivo di rafforzare un coordinamento tra le principali capitali europee la giornata di domani sarà invece l’occasione per un confronto più ampio, anche con gli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’approccio dell’Italia alla crisi tra Israele e Iran, la posizione resta la stessa: “Puntare su una de-escalation, favorire la diplomazia e incoraggiare la ripresa del dialogo”. Queste le direttrici fondamentali su cui si muove l’azione italiana, spiegano fonti diplomatiche di Roma. Nel frattempo proseguono i contatti della premier sulla crisi in Medio Oriente, alla vigilia dell’apertura dei lavori del G7. Nel corso della giornata, Meloni ha avuto colloqui telefonici con l’Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, e con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.  Il conflitto tra Israele e Iran sarà certamente un tema centrale sullo sfondo, ma, secondo quanto viene riferito, non dovrebbe stravolgere l’impianto del vertice. La presidenza canadese è infatti determinata a mantenere intatta la struttura originaria dei lavori, evitando di compromettere l’agenda prevista. I lavori inizieranno con una prima parte dedicata al formato G7 ristretto, articolata in sessioni su una serie di temi come: economia globale, sicurezza delle comunità, sicurezza energetica e materiali critici. Nella serata di lunedì è prevista una cena che, con ogni probabilità, sarà dedicata ai dossier di politica estera, con un focus non solo sul Medio Oriente, ma anche sull’Indo-Pacifico e sulla situazione in Ucraina. 
Martedì sarà invece la giornata dedicata all’outreach, con due sessioni distinte. La prima, ancora incentrata sull’Ucraina; la seconda affronterà i temi dell’innovazione tecnologica e della sicurezza energetica. Come da tradizione, il vertice si concluderà con documenti scritti a testimonianza del lavoro svolto. Non ci sarà un comunicato singolo, ma singoli statement tematici dedicati, tra gli altri, a intelligenza artificiale, materiali critici, repressione transnazionale e lotta agli incendi (quest’ultimo un tema prioritario per il Canada).  
Centrale sarà la questione dell’immigrazione. La presidenza canadese del G7 ha scelto di proseguire nel solco tracciato dalla presidenza italiana, mantenendo una forte continuità su diversi dossier chiave. In particolare, il tema migratorio sarà al centro di una sessione specifica, che affronterà non solo le dinamiche legate ai flussi migratori, ma anche il più ampio tema della sicurezza delle comunità. Su iniziativa italiana, è prevista l’adozione di una dichiarazione dedicata al contrasto all’immigrazione illegale, “che confermerà ancora una volta come questo tema sia sempre più condiviso all’interno del G7”, viene spiegato. Il testo rappresenterà un ulteriore passo avanti nel consolidamento dell’approccio comune avviato a Borgo Egnazia nel 2024. Quanto al tema dei dazi americani, non è formalmente in agenda, “ma questi incontri multilaterali rappresentano sempre un’opportunità di confronto”, viene evidenziato dalle stesse fonti. Se ne parlerà probabilmente tra partner europei, e non si esclude che l’argomento emerga anche nel dialogo con la delegazione americana, seppure al momento sia difficile prevederlo. (dall’inviato Antonio Atte) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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