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Barbie scende dai tacchi, così è cambiata dal 1959 ad oggi

(Adnkronos) – “Mi sento così in imbarazzo: i miei talloni sono a terra. Non sono più in punta di piedi”. Con queste parole di preoccupazione Barbie (Margot Robbie), nel film che ha ottenuto 8 nomination agli Oscar 2024, seminava il panico confidandosi con le amiche. “Oh mio Dio, piedi piatti”, le urla delle colleghe sotto choc. Perché, dietro quella semplice flessione della caviglia, si può immaginare molto di più: un mondo di cambiamenti sociali, un percorso di demolizione di stereotipi femminili. Dalla fiction alla realtà il passo è breve. E oggi “è molto meno probabile che le Barbie siano in punta di piedi rispetto ai decenni passati”. L’iconica bambola della Mattel è scesa ufficialmente dai tacchi. A certificarlo è la scienza.  L’analisi di oltre 2.700 versioni prodotte dal 1959, anno di lancio, fino ai tempi recenti ha permesso a un team di ricercatori di raccontare come è cambiata negli anni l’estetica di questa bambola. Gli autori hanno rilevato per esempio che le Barbie ‘impiegate’, lavoratrici, avevano maggiori probabilità di avere una postura con i piedi piatti rispetto alle bambole incentrate sulla moda. Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista open access ‘Plos One’, la percentuale di versioni con la famosa postura in punta di piedi è diminuita nel tempo. La Mattel ha rilasciato numerosi modelli della bambola che sembrano riflettere i cambiamenti sociali in termini di occupazione, emancipazione femminile e forma del corpo. Ma questi non sono stati gli unici aspetti modificati nel tempo. Tuttavia, sebbene studi accademici precedenti abbiano valutato la forma del corpo di Barbie, pochi si sono concentrati sull’iconica postura ‘equina’, in punta di piedi.  Cylie Williams della Monash University di Frankston, in Australia, e colleghi lo hanno fatto: si sono chiesti come i piedi di Barbie potessero essere cambiati nel tempo, complice il lancio di nuove versioni con cui si è puntato a rappresentare disabilità, diverse professioni ed etnie. I ricercatori hanno sviluppato un nuovo sistema per categorizzare le principali caratteristiche di ciascuna Barbie, e lo hanno chiamato ‘Feet’: postura del piede; equità (diversità e inclusione); occupazione (a tema professionale, come Barbie oculista, o a tema moda, come Barbie capelli ricci); periodo di produzione. Utilizzando lo schema per analizzare 2.750 versioni di bambole a marchio Barbie prodotte tra il 1959 e giugno 2024, gli esperti hanno rilevato che la percentuale di bambole con la postura in punta di piedi è diminuita dal 100% nel primo decennio di produzione al 40% tra il 2020 e giugno 2024. Le versioni ‘occupate’ di Barbie avevano significativamente più probabilità di avere i piedi piatti, mentre le bambole incentrate sulla moda avevano più probabilità di avere la postura in punta di piedi. Sono stati inoltre rilevati forti legami statistici tra le bambole che rappresentano persone di colore e la postura in punta di piedi. E sono stati riscontrati legami meno forti tra piedi ‘flat’ e diversità, così come tra piedi flat e bambole con disabilità. Gli autori affermano che “la forte correlazione osservata tra la postura del piede piatto e il tempo”, il periodo di produzione, “suggerisce che i cambiamenti nei ruoli (della forza lavoro) e delle leggi si riflettevano nella postura del piede di Barbie”. Per gli scienziati, Barbie sta “adottando la postura del piede e le scelte di calzature che meglio le consentono di partecipare al lavoro e all’attività fisica”. I ricercatori puntualizzano di aver escluso le bambole delle collezioni speciali, che potrebbero presentare un diverso rapporto fra le posture punta di piedi e flat. I risultati, aggiungono, non possono essere generalizzati al più ampio ambito delle scelte di moda e di impiego delle donne nel mondo reale, né possono confermare alcuna relazione causa-effetto con tali scelte. Inoltre, sebbene le decisioni di design di Mattel per Barbie possano riflettere tendenze ed eventi storici, sono probabilmente basate sul marketing.  Barbie, riflettono gli autori, “sceglie le sue scarpe in base a ciò che fa – scarpe basse per la funzionalità, tacchi per la moda – rispecchiando il modo in cui molte indossano i tacchi alti nella vita reale. Poiché riflette le norme sociali, è ora che i messaggi sulla salute vengano aggiornati, concentrandosi di più sul promuovere scelte consapevoli e autonome rispetto al proprio corpo. E chi meglio di un team fatto di podologi e un collezionista di Barbie poteva analizzare le sue abitudini in fatto di tacchi alti? Siamo venuti per la biomeccanica, siamo rimasti per i glitter – ironizzano gli scienziati – La ricerca non deve sempre essere seria e siamo rimasti sorpresi nello scoprire che questi piedini minuscoli possono avere storie interessanti da raccontare sulle pratiche culturali relative all’uso delle scarpe”. “Speriamo – chiosano – di vedere presto sul mercato una Barbie podologa, siamo abbastanza sicuri di sapere che tipo di scarpe indosserebbe”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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