(Adnkronos) – Due mesi di Trump alla Casa Bianca, ma i mercati non festeggiano: Wall Street arranca, il Nasdaq crolla e i settori industriali e finanziari rallentano tra dazi e incertezze. Vincono l’oro e la Cina, mentre le criptovalute tradiscono le aspettative. “La politica commerciale di Trump? Ormai è un’arma politica più che economica”, l’analista finanziario Pietro Calì traccia all’Adnkronos il quadro: “Nei primi due mesi del secondo mandato del presidente Donald Trump – sottolinea -i mercati finanziari hanno registrato andamenti contrastanti, in questa fase possiamo delineare vincitori e vinti. Anche se con Trump si naviga a vista e l’incertezza continuerà”. Tra gli sconfitti Pietro Calì annovera i mercati azionari statunitensi: “L’indice S&P 500 ha subito una flessione importante negli ultimi 2 mesi: la peggiore performance iniziale dalla presidenza di Obama nel 2009. Soprattutto il Nasdaq ha subito la maggiore battuta di arresto”. Male anche i settori finanziario, industriale e delle piccole capitalizzazioni: “Questi segmenti – dice – sono stati particolarmente colpiti dalle preoccupazioni legate alle politiche commerciali dell’amministrazione e dai timori di una recessione”. A sorpresa tra gli sconfitti anche le Cryptovalute: “Nonostante le grandi speranze degli operatori – afferma Calì – il Bitcoin e famiglia hanno ritracciato allontanandosi dai massimi raggiunti post elezioni”. L’analista sottolinea tra i vincitori i metalli preziosi: “I prezzi dell’oro – afferma – hanno superato i 3.000 dollari l’oncia, mentre l’argento ha mostrato una solida performance”. A sorpresa l’analista evidenzia il successo delle azioni cinesi, come è possibile? “Il tema sono le valutazioni”, dice. “Da anni erano sottovalutate. Il paradosso è che con Trump e i dazi le condizioni non sono così favorevoli per loro. Ma grazie anche agli stimoli fiscali che sta promuovendo il governo, il mercato azionario cinese si è risvegliato. Oltre a ciò la vicenda Deepseek ha fatto tornare l’attenzione sul tech cinese. Dunque la combinazione tra appeal di AI e valutazioni bassissime ha fatto riversare liquidità sul mercato cinese alzando i prezzi”. Bene anche il settore assicurativo: “Questo settore ha registrato un incremento degli utili, con previsioni di crescita organica a doppia cifra”. Prospettive per il futuro? “Le tensioni commerciali e le politiche di dazi – afferma Calì hanno portato l’Ocse a ridurre le previsioni di crescita per il 2025 e il 2026 sia per paesi sviluppati che per emergenti”. Oltre a ciò, spiega l’analista, “sono state riviste anche al rialzo le prospettive di inflazione. Queste ‘brutte notizie’ però non si traducono automaticamente in mercati finanziari deboli: “Se la Fed e la Bce decideranno di intervenire in soccorso – dice Calì – potremmo paradossalmente vedere dati economici deboli ma mercati finanziari in ripresa. Purtroppo spesso i mercati guardano con più ossessione la medicina piuttosto che la malattia”. (di Andrea Persili) —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Usa, l’analista Pietro Calì: “Due mesi di Trump? Vincono oro e Cina”
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