(Adnkronos) – La decisione della Banca Centrale europea di lasciare invariati i tassi al 2% ”è in linea con le aspettative del mercato, anche se i rendimenti sono leggermente aumentati dopo l’annuncio delle revisioni al rialzo delle previsioni su Pil e inflazione”. Così Annalisa Piazza, Fixed Income Research Analys, MFS Investment Management interviene sulla decisione della Bce provando a spiegare cosa si attende adesso il mercato. ”Si prevede ora -dice- che l’inflazione rimarrà al 2% fino al 2028. Tuttavia, il tono della conferenza stampa è stato meno restrittivo di quanto suggerito dalle proiezioni, determinando in seguito un moderato calo dei rendimenti”.
Secondo Piazza ”la curva dei rendimenti dell’Uem dovrebbe rimanere ripida, con una probabile volatilità a breve termine dovuta a un posizionamento di mercato eccessivamente teso. Anche le riforme dei fondi pensione potrebbero influenzare la curva con l’avvicinarsi del 2026, mentre i rendimenti a breve termine continueranno a essere influenzati dai dati macroeconomici in arrivo”.
E nonostante le revisioni al rialzo del Pil e dell’inflazione, la decisione della Bce di mantenere invariati i tassi ”sottolinea -spiega l’analista- il suo approccio prudente. La probabilità di un aumento dei tassi nel breve termine rimane bassa, poiché le incertezze dominano le aspettative. Lagarde ha evitato di avallare i commenti più restrittivi espressi da altri esponenti della Bce, indicando un consenso volto a mantenere l’attuale orientamento di politica monetaria. La decisione unanime di lasciare invariati i tassi e preservare la flessibilità suggerisce che non vi siano cambiamenti imminenti nel mix di policy”.
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