fbpx
18.2 C
Siena
domenica 27 Luglio 2025
Segnala a Zazoom - Blog Directory
spot_img

Criptovalute, Sidoti (Wisdomtree): “Le banche possono essere leader nella digitalizzazione. In futuro anche prestiti”

(Adnkronos) – Sempre più banche si muovo sul mercato delle criptovalute. Un’influenza “importante” con l’approvazione di un numero sempre maggiore di Etf che “ha innescato un afflusso istituzionale di capitali a livello mondiale”, in un momento in cui per Bitcoin “c’è una domanda in aumento, ma un’offerta in calo”. Così all’Adnkronos Antonio Sidoti, Head of Southern Europe di Wisdomtree, società attiva come provider di Etf (exchange traded funds) ed Etp (exchange traded product). I flussi non sono solo denaro speculativo, ma capitali strategici di lungo termine che influenzano non solo dinamiche di prezzo, ma anche di stabilità: “Una volta che un asset viene reso disponibile tramite etf e quotato sul mercato regolamentato, permette l’accesso a interlocutori di diverso tipo, rendendolo non solo molto più semplice, ma anche più trasparente. Diventa un processo di investimento più simile a quello cui gli investitori sono già avvezzi. È importante perché va a standardizzare le dinamiche di accesso a un asset class nuova come Bitcoin”. Un asset che non ha più una richiesta marginale. Spiega Sidoti: “La maggior parte degli investitori ha compreso che le nostre economia e società stanno diventando sempre più digitalizzate. L’opportunità di investire in criptovalute sta facendo gola a una sempre più ampia platea di investitori e il fatto che possano accedere in maniera sicura e regolamentata rappresenta per le banche un’opportunità di rispondere alla domanda. Hanno la possibilità di essere leader nella digitalizzazione della società. Si può definire la nuova era finanziaria”. La domanda nel breve termine sarà “misurata e sostenuta” e fondamentale sarà l’educazione finanziaria digitale: “Riduce i comportamenti speculativi, ma non la domanda”. Una maggiore comprensione, sostiene, può avere come conseguenza il rafforzamento degli investimenti in Bitcoin come diversificatore nei portafogli, anche istituzionali, e come alternativa monetaria. In corso anche l’integrazione dell’asset nei circuiti finanziari tradizionali: “Sta avvenendo, ma non è lineare. Ci sono dinamiche normative che vanno valutate attentamente”. La tendenza generale è chiara: “Le criptomonete no non sono più ai margini del sistema finanziario, ma diventano sempre più integrate”, e i regolatori “ sono ora i veri arbitri della crescita”. Persiste però una frammentazione regolamentare e territoriale. “Sicuramente i paesi che hanno avuto un approccio giurisdizionale chiaro sono quelli dove si focalizzano gli investimenti”, sottolinea. I servizi di criptomonete possono aprire anche nuove fonti di ricavo: commissioni di custodia, nuovi prodotti strutturati, un mercato di credito su blockchain e consulenza per asset digitali. In futuro, si potrebbe addirittura arrivare a prestiti bancari garantiti da criptovalute. “Con la maturazione di quella che è l’attività di custodia, la valutazione degli asset di e la loro regolamentazione, ci aspettiamo che gli istituti inizieranno a offrire prestiti garantiti”. Un servizio che per Sidoti sarà prima dedicato agli ‘high net worth individual’ (persone con un alto patrimonio netto e investibile), per poi diffondersi anche al retail. Due i principali benefici: “Gli utenti potranno ottenere capitale senza vendere il loro portafoglio e si avrebbe un credito più rapido. Nel momento stesso in cui tutto è presente su blockchain i prestiti garantiti da questo asset eliminerebbero la necessità di controlli tradizionali, snellendo l’intero il processo”. Non mancano fattori di rischio: “La volatilità potrebbe essere un problema – sottolinea Sidoti -. Potrebbero esserci anche rischi di custodia: deve essere sicura e saper gestire le complessità legate allo storage di asset digitali. Servono investimenti in cybersecurity, è una delle componenti fondamentali”. L’investimento in criptovalute porta con sé rischi intrinsechi, ma il manager rassicura: “Bisogna considerare sia gli acquisti che le vendite al di fuori di quelli che sono i sentimenti di panico. Investire in modo emotivo rimane il principale nemico dei rendimenti”. Il mercato delle criptovalute è caratterizzato da asset fortemente volatili e influenzato dal ‘sentiment: “Inseguire i rialzi o vendere per paure raramente porta a buoni risultati”. La gestione del rischio “inizia da una forte disciplina psicologica e dal non essere guidati dalle notizie della giornata – rimarca -, al quale va unità un’analisi del portafoglio fatta con freddezza”. Un altro elemento da considerare è il definire una strategia di allocazione rispettata: “Bisogna essere coerenti con le dinamiche, ovver definire se si tratta di un detentore di lungo periodo o di un acquirente opportunistico. E poi la strategia scelta va rispettata”. Il suggerimento più importante resta “considerare che le previsioni possono essere incerte e aspettarsi sorprese”. —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

spot_img

Notizie correlate

Siena
cielo sereno
18.2 ° C
18.2 °
18.2 °
90 %
0.3kmh
0 %
Dom
28 °
Lun
25 °
Mar
26 °
Mer
30 °
Gio
28 °

Ultimi articoli

SEGUICI SUI SOCIAL

VIDEO NEWS