(Adnkronos) – Se l’Europa non si sveglia rischia di essere schiacciata tra la potenza economica cinese e quella statunitense. Marco Bonometti, imprenditore, presidente delle Officine Meccaniche Rezzatesi ed ex presidente di Confindustria Lombardia, lancia un monito chiaro: senza un’azione decisa sui dazi e sulle politiche commerciali, il sistema produttivo europeo rischia di finire in ginocchio. Mentre gli Stati Uniti e la Cina si proteggono con barriere e incentivi, l’Europa appare incerta, senza una strategia unitaria. “Abbiamo avuto tre grandi scosse: la guerra, le elezioni in Germania e l’avvento di Trump. Ma Bruxelles non ha ancora reagito. E questo è pericoloso” dice Bonometti all’AdnKronos. “I dazi non sono una novità – spiega ancora -. Brasile e Cina li applicano da sempre. Il punto è capire come influiranno sui vari prodotti e settori”. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha stimato un calo della crescita nella Zona Euro a causa delle nuove tariffe, ma l’impatto potrebbe essere ben più grave se non si troveranno contromisure adeguate. Bonometti è netto: “L’Europa avrebbe dovuto già introdurre dazi sui componenti cinesi, invece il mercato è rimasto aperto. Gli Usa, al contrario, proteggono le proprie aziende. Serve una politica di reciprocità: se la Cina tassa le nostre esportazioni al 25%, non possiamo accettare che i loro prodotti entrino qui senza barriere”. Le nuove politiche protezionistiche colpiranno duramente alcune eccellenze italiane. “I settori più esposti sono il tessile, l’alimentare, l’agricolo, il metallurgico, il siderurgico e l’automotive”, osserva Bonometti. Tuttavia, ogni azienda dovrà trovare la propria strategia. “Ferrari ha aumentato i listini del 10% e negli Stati Uniti poi ha una grossa attività. Saranno penalizzate quelle aziende che non producono in loco”. Nonostante le tensioni commerciali, Bonometti non ha dubbi: “Gli Usa restano un mercato strategico. La nostra bilancia commerciale è sbilanciata a favore dell’Europa, ed è chiaro che Trump voglia riequilibrarla. Ma non credo che questo porterà a una guerra commerciale”. Il presidente americano, argomenta ancora l’imprenditore, “ha fatto sentire la sua voce per dare una sveglia all’Europa. Già prima del suo arrivo, con la Cina, erano stati messi dazi importanti, e infatti oggi produciamo negli Stati Uniti quei prodotti che prima venivano dalla Cina. La situazione va vista caso per caso. Anche Biden aveva imposto dazi sulle importazioni cinesi, spingendo le aziende a sviluppare prodotti alternativi. Io penso che l’Europa si debba svegliare per tutelare l’industria europea. Sicuramente il danneggiato sarà il consumatore, perché aumenteranno i prezzi. Però, se noi non ci svegliamo, se l’Europa non si sveglia e non fa qualcosa per difendere la propria industria, rischia di essere schiacciata fra l’economia cinese e quella degli Usa”. Bonometti insiste quindi sulla necessità di un intervento rapido: “Mi auguro che l’Europa negozi i dazi con gli Stati Uniti, perché non credo che abbiano interesse a isolarci. Le aziende già presenti negli Usa aiutano anche l’economia americana”. Ma soprattutto, serve un’azione chiara contro la Cina. “L’Europa deve mettere dazi anche sui componenti auto che arrivano dalla Cina. Serve reciprocità. È inammissibile che se esportiamo in Cina paghiamo il 20-25% di dazi, mentre se importiamo dalla Cina non paghiamo nulla. Lo stesso vale con gli Stati Uniti. Questo tema va discusso subito e con decisione”. L’appello finale dell’imprenditore è diretto: “Non possiamo continuare a ignorare il problema. Bisogna agire subito”. (di Federica Mochi) —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Bonometti: ”Sui dazi Europa si svegli o sarà schiacciata tra Usa e Cina”
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