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La Commissione Parità del Parlamento europeo dice “Sì” all’aborto sicuro

La Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere del Parlamento europeo ha adottato un progetto di risoluzione e un’interrogazione orale alla Commissione. Con 26 voti favorevoli, 12 contrari e nessun astenuto, il parere favorevole dà seguito all’iniziativa dei cittadini europei “My Voice, My Choice” che punta a garantire un aborto accessibile e sicuro a tutte le cittadine europee.

La bozza di risoluzione sottolinea che molte donne in Europa non hanno ancora pieno accesso all’aborto sicuro e legale. Tra le barriere vigono quelle legali e, in molti contesti, anche quelle pratiche. I deputati della Commissione invitano i Paesi membri, in cui queste barriere sono più evidenti, a riformare le loro leggi e politiche sull’aborto, in linea con gli standard internazionali in materia di diritti umani.

Il testo, adottato oggi 5 dicembre, invita la Commissione europea a istituire un “meccanismo finanziario opt-in accessibile a tutti i paesi dell’Ue su base volontaria, sostenuto da finanziamenti dell’Ue, per garantire solidarietà – si legge nella nota -. Tale meccanismo finanziario consentirebbe ai paesi dell’Ue di garantire l’accesso all’interruzione di gravidanza in sicurezza, nel rispetto delle rispettive legislazioni nazionali, a chiunque non abbia ancora accesso a un aborto sicuro e legale”.

Aborto sicuro in Europa

Gli eurodeputati riuniti in Commissione al Parlamento europeo hanno sottolineano il ruolo delle istituzioni del blocco dei 27 Stati membri nel sostenere gli sforzi volti a migliorare la salute e i diritti sessuali e riproduttivi. Con l’approvazione della risoluzione chiedono un’azione europea più incisiva per salvaguardare l’autonomia fisica e l’accesso universale a tali pratiche, comprese:

  • le informazioni sulla pianificazione familiare,
  • la contraccezione a prezzi accessibili,
  • l’aborto sicuro e legale
  • l’assistenza sanitaria materna.

Gli eurodeputati hanno inoltre espresso la profonda preoccupazione per la crescente reazione contro i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere in Europa e nel mondo. I “sintomi” segnalati sono il ridimensionamento della “salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti e gli attacchi ai difensori dei diritti delle donne, e condannano fermamente i movimenti anti-gender che cercano di minare l’uguaglianza e i diritti umani”, scrive la Commissione.

Con l’interrogazione orale alla Commissione europea, i deputati intendono preparare un dibattito nella prossima plenaria su come la Commissione intende dare seguito all’iniziativa. Il dibattito sarà seguito da una votazione su una risoluzione.

A commentare la scelta presa oggi al Pe c’è la relatrice Abir Al-Sahlani (Renew) eurodeputata svedese, la quale ha dichiarato che “nessuna donna dovrebbe essere costretta a lasciare il proprio Paese solo per esercitare i propri diritti umani. L’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva è un diritto umano fondamentale. Questo voto è una grande vittoria per tutti coloro che hanno sostenuto il movimento My Voice, My Choice. Dimostra che quando le persone si mobilitano e agiscono, possono spingere l’Europa a raggiungere risultati concreti. È la prova che la nostra Unione può difendere sia la libertà di scelta delle donne sia il rispetto delle leggi nazionali. Questa iniziativa dimostra cosa è possibile fare quando cittadini e istituzioni uniscono le forze per promuovere l’uguaglianza e la democrazia”.

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Il passaggio in plenaria

I passaggi futuri prevedono che l’interrogazione orale e il progetto di risoluzione saranno inseriti nell’ordine del giorno di una prossima sessione plenaria per essere discussi e votati. Un’audizione pubblica sull’iniziativa popolare si terrà il 2 dicembre 2025 in Parlamento.

My Voice, My Choice

La campagna “My Voice, My Choice” è nata per offrire ai cittadini europei la possibilità di migliorare la vita delle donne rendendola più libera e più sicura, a prescindere dalle condizioni in cui si trovano. I suoi promotori chiedono alla Commissione europea di presentare una proposta di sostegno finanziario agli Stati membri che possano garantire a chiunque in Europa non abbia ancora accesso all’aborto sicuro e legale la possibilità di mettere fine alla gravidanza in condizioni di sicurezza.

Lo scorso 1° settembre 2025 la Commissione ha accettato la presentazione dell’iniziativa dei cittadini come iniziativa valida, dopo aver raccolto oltre un milione di firme verificate in tutta l’Unione.

Popolazione

content.lab@adnkronos.com (Redazione)

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